tradimenti
Il trasloco
di andreaa690v
19.11.2020 |
3.118 |
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"Diede una morsa alle caviglie, mentre la bocca premeva a recriminare l'ultima goccia rimasta..."
Legata ai polsi con dello scotch da pacchi, gli occhi bendati ed appesa alla trave della cucina, sfatta e mezza addormentata, quasi nuda ed ancora accaldata e sudata, grondante sborra ed in una pozza di squirt.Fu così che mi trovò mio marito, nella nostra nuova casa, una mansarda al 6° piano di un elegante palazzo nel centro di Milano, quella città dai 1000 volti, così lontana da quella periferia tranquilla e monotona dove abitavamo da ragazzi.
Intuì subito la situazione, vedendo parte dei miei vestiti a terra, i 2 calici di vino e la bottiglia di Barbera vuota sui cartoni del trasloco.
Si avvicinò, mi toccò, vide che stavo bene, in estasi più che spaventata, mi sussurrò all'orecchio "lo sapevo che eri una troia", iniziò a palparmi le tette con i capezzoli ancora turgidi mentre con l'altra mano si sbottonava i pantaloni. Sentii la zip aprirsi di scatto e sulla gamba mi arrivò una frustata, era il suo cazzo che uscì vigoroso dai pantaloni.
Si abbassò, mise la sua testa tra le mie natiche, annusò profondamente l'odore della sua puttana, usata da chissà quale maschio capace di sedurla ed abbandonarla in quel modo, in fondo era grato a quell'uomo misterioso perché gli aveva fatto finalmente scoprire quel lato trasgressivo della sua donna che prima di quel momento aveva solo potuto fantasticare e mai aveva conosciuto.
Le sue mani scesero lungo le sinuose gambe velate dal nylon degli autoreggenti neri che profumavano di nuovo, giù fino alle caviglie snelle e sorrette dai tacchi in pelle nera. La lingua esperta a leccare la figa aperta, gocciolante caldo nettare dolciastro, di quell'animale che l'aveva riempita appena prima. Che sia stato il ragazzo dallo sguardo fiero incrociato in ascensore? Pensò Marco mentre sentiva in bocca il retrogusto sapido dello squirting della sua milf vogliosa e che tanto conosceva.
Diede una morsa alle caviglie, mentre la bocca premeva a recriminare l'ultima goccia rimasta.
Ecco che Nina, sentendo ancora piacere, si riprende, lui la scopa con vigore tenendola sui fianchi, lei gode ed invita il suo stallone a possederla analmente, lui non si fa pregare e comincia a farsi largo in quel buchetto stretto, "scopami, scopami ancora e facciamo di nuovo cornuto mio marito". Nina non sa che dietro di lei ora c'è proprio Marco, il suo fedele compagno di vita.
"Così, continua così, sììì dammelo tutto, fammelo sentire fino in fondo, sfondami il culo" incita lei mentre gode e si dimena, poi sente gemere ed esplodere il suo amante dentro di lei ed a quel punto riconosce i ben noti gemiti e realizza, in un misto di godimento, paura e gioia che il suo mattatore non era più quel giovane fattorino, bensì suo marito. Lui lentamente le abbassa la benda, uno sguardo compiaciuto precede un lungo bacio appassionato. "Ti amo!!!" Si dicono dolcemente i 2 in contemporanea.
Mentre lui la solleva per sganciarla si sente: "wow, complimenti per lo show, meglio di un film porno".
Erano due ragazzi alti e dalle spalle larghe, con i bicipiti che esplodevano dalle maniche di camicia.
"Possiamo dare una mano?" Dice il biondo dai capelli lunghi, abbronzato, somigliava ad un surfista con quella camicia hawaiana.
Nina e Marco rimasero per un attimo senza parole, non si spaventarono, forse grazie all'adrenalina del sesso, nemmeno si vergognarono della situazione.
"E voi chi diavolo siete?" Domandò Marco con autorità.
"Siamo i montatori" rispose l'altro ragazzo moro e dagli occhi verdi.
"Montatori?"
"E quindi vorreste montare mia moglie giusto?"
"A dire il vero siamo qui per assemblare la cucina, avevamo appuntamento alle 14, abbiamo trovato la porta aperta, siamo entrati e ci siamo trovati davanti ad una scena bellissima, siamo rimasti incantati da tanta bellezza, complimenti."
Scoppiarono tutti a ridere.
Marco notò il rigonfiamento dei jeans dei 2 giovani, fece cenno a Nina e le disse "hanno apprezzato di sicuro, guarda i loro cazzi dentro quei jeans, stanno x esplodere".
Marito e moglie si guardarono con aria maliziosa, l'intesa tra loro era fantastica e stavano pensando la stessa cosa, invitare i ragazzi alla festa.
Nina, una volta slegata, si diresse lentamente vs i due bellocci, i tacchi a spillo battevano il ritmo sul parquet, si avvicinò, era in mezzo a loro, le mani a toccare il pacco dei due increduli, non era mai sazia.
"Coraggio, fatemi vedere gli attrezzi ragazzi"
I due non persero tempo, sì sbottonarono i jeans e ne uscirono 2 verghe di tutto rispetto.
"Wow, oggi è la mia giornata fortunata"
Nina iniziò a leccare e succhiare i cazzi e le palle piene. Marco rimase a guardare eccitato ed iniziò a riprendere tutto con il cellulare.
"Fatemi vedere se siete dei bravi montatori" disse il regista.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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